Vento da est by Stefania Bertola

Vento da est by Stefania Bertola

autore:Stefania Bertola [Bertola, Stefania]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-05-08T12:00:00+00:00


18.

Rossella O’Hara

Dopo la magica apparizione di Dasha, la videochiamata si conclude con notevole rapidità. Damiano allontana senza cerimonie la cordiale signorina, e anche lui, come zia Rosalba e la regina Elisabetta, non dà spiegazioni. Saluta molto teneramente Rodolfo e molto sbrigativamente Roberta e me, e chiude.

– Roberta, io devo uscire, – le dico mentre sparecchio, e lei mi guarda sparecchiare. Una cosa fantastica di Roberta è che in casa non muove un dito. Sta seduta e parla di mobili antichi o antichissimi.

– Ah va bene… certo… esci pure. A Rodolfo ci penso io –. Ma va’? Sei sua madre, vorrei dirle, ma lascio perdere perché ho paura che mi accusi di avere una visione patriarcale della vita.

Mi metto in tiro il piú possibile, ovvero le Sfolgoranti e un vestito di velluto azzurro, e punto decisa verso l’Esperia. Ho una missione da compiere, e cioè disfare Federico in pezzetti tanto piccoli che neanche sua madre riuscirebbe a rimetterli insieme. Mi ha tradita, quell’agente immobiliare. Nonostante io lo abbia baciato, appena uscito da casa mia si dev’essere attaccato al telefono con Clarissa. E lei si è attaccata al telefono con Damiano e… Mi viene da ridere, lí, in mezzo a piazza Gran Madre, immaginando Clarissa che fa una videochiamata con Galanti e sul piú bello appare Hi I’m Dasha.

L’Esperia è un elegante circolo di canottieri lungo il fiume, completo di ristorante e di varie palestre e campi da tennis. Ci si arriva attraversando viali e spazi erbosi, e siccome non ci sono mai stata prima, quando sono sullo spiazzo di ghiaia costellato di suv non so come muovermi. E mentre sono lí che non so come muovermi, vedo un tipo che mi viene incontro e mi squadra ben bene. Chi è? Perché mi sembra di conoscerlo?

Perché lo conosco, ecco perché. È Raniero, il marito di Clarissa. Quello antipatico che era alla mostra.

– Ma buonasera! La baby-sitter di Galanti, se non sbaglio…

Grrr. Odio quelli che cominciano le frasi con «Ma», e odio il modo in cui ha detto baby-sitter.

– Buonasera. Sí, io sono la baby-sitter, e lei è il marito di Clarissa, giusto?

– Insomma… se vogliamo definirmi cosí… personalmente, preferisco presentarmi come il creatore del Bonvivant Superieur.

– Ah –. Non so cosa sia, e sostituisco la conoscenza con un sorriso. Di solito funziona.

– È un vino, lo produco nella mia tenuta vicino a Canelli. Cosa posso fare per te?

– Dirmi come si entra all’Esperia, grazie.

– Non si entra, tesoro. Devi entrare con un socio. Ti accompagnerei io, ma stavo proprio andandomene. E dimmi, come sta il mio amico Damiano?

– Bene, grazie. Non si preoccupi, se mi dice dov’è l’ingresso provo a entrare comunque.

– Ah, che simpatica! Va bene. Vai dritta fino a là e poi sulla sinistra.

Mi tende la mano, gli porgo la mia e con mio notevole disgusto si china e la bacia, poi si allontana verso uno dei suv. Seguendo le sue indicazioni arrivo a un portoncino oltre il quale intravedo una festa in pieno svolgimento. Sul medesimo portoncino, un enorme buttafuori sta piantato a gambe larghe.



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